NINO E MATTEO

NINO E MATTEO

( Nino De Marchi, papà di Giuliano . Matteo Fiori, amico fraterno che ci manca )

Quel giorno il cielo era così terso che le Tre Cime sembravano false. Vecchie diapositive per turisti frettolosi in vendita nei negozi di Misurina.
Era l’ 11 di Luglio del 2010. Faceva caldo.
Matteo sapeva già della sua malattia.
Nino, ormai verso i 90, sarebbe arrivato di lì a poco con un mezzo, percorrendo il ripido tratto finale per raggiungere il Locatelli,
Quello prima, più pianeggiante, lo aveva fatto con le sue gambe.
Matteo, binocolo al collo da vecchio ” Generale ” mi dice : ” oggi sarebbe una giornata da ” Nord “, ma i giovani sono tutti in palestra a provare l’8b “. Questa cosa non gli piaceva.
Arriva Nino. Gli si fanno incontro in tanti. Gli offrono dell’acqua. Chiede un’ombra di rosso.
Matteo approva e gli va dietro.

E’ iniziata così la giornata di commemorazione, voluta dal CAI di Conegliano, di Giuliano De Marchi, fratello di Nino, abbattuto con il suo aereo nella seconda guerra mondiale, e del nostro Giuliano, che di Nino era il figlio.

Vecchio mio, … così mi si rivolgeva al telefono ( nella segreteria solo improperi ), ho un impegno preso da tempo al Rifugio Locatelli : la commemorazione di Giuliano.
Per Matteo il senso del dovere e dell’impegno civile erano valori intoccabili ed incrollabili.
Fino all’ultimo.
…… ce la farò ad arrivarci, al Rifugio ? Mi accompagni ?
Era già stanco.
Certo che ce la facciamo. Domani alle 7. Sono della partita anche Ornella e Pippo.

Nino, grande appassionato di montagna ed alpinista, aveva partecipato come Comandante alla Lotta di liberazione in Alpago – Cansiglio. Nome di battaglia Rolando. Una memoria lucidissima di quel tempo ormai così lontano. Fatti. Episodi. Aneddoti. Ed una straordinaria capacità affabulatoria.

Matteo lo sapeva. Quel che c’era da sapere di importante lo sapeva sempre. Di tutto e di tutti. Leggeva e studiava. Del resto non si curava più che tanto.

…… vècio, Nino, Pippo, bevòne n’altra ombra ?
Alla salute di Innerkofler e dell’alpino De Luca ! Alla Mitteleuropa ! !
Solleva il binocolo e guarda su, verso il Paterno.

Rifugio pieno. Tanta gente fuori a godersi la bella giornata.
Arriva un gruppo di ragazzi lombardi. Siedono alla nostra tavola.
Si parla un pò di tutto : Sia Nino che Matteo venivano invitati spesso a tenere lezioni di Storia nelle varie Scuole : Seconda Guerra l’uno, Prima Guerra l’altro.
Con la profonda convinzione che non bisogna dimenticare.
E con la speranza nelle giovani generazioni. Una vera missione per entrambi.

…… ma voi sapete chi avete davanti ?
Gli piaceva sorprendere e sapeva usare con autorevolezza la sua voce tonante.
…… cònteghe, cònteghe Nino quela del todesco che te ghe à salvà la pèl……
E Nino racconta e racconta …. affascinante, divertente, commovente.
Groppo in gola. Bevo un altro bicchiere. Mi passa.

…..avèo capì bòcie chi che avè davanti ?
Quando voleva dare enfasi al discorso si esprimeva in dialetto.
Bellunese, feltrino, cadorino e zoldano. Il suo mondo.
Trevisano no. E’ di là del Fadalto.

Inizia la cerimonia.
La presenta il Presidente del CAI – Sezione di Conegliano.
Tocca a Matteo.
Nino si appoggia al mio braccio. Silenzio. Tre Cime di sfondo.
Mai mi era capitato di ascoltare parole così.
Fluivano come se qualcuno gliele suggerisse da dentro.
Giuliano sembrava comparire da dietro la torre di Toblin. Sentivo la sua risata travolgente.
Intorno lacrime di commozione. Calde e sincere.

Nino gli si avvicina, lo ringrazia commosso. Ringrazia tutti.
E tutti ringraziamo, lui e Matteo.
Loro ci hanno dato, noi abbiamo ricevuto.
….. l’è ora de farse un’ ombra …..
Questa volta è Nino ad approvare.

Il sole inizia a dare significato alla Croda Rossa.
Ci avviamo.
Lungo il sentiero che porta a forcella Lavaredo ancora qualche domanda su chi fosse il Comandante del Battaglione di Schutzen di stanza qui nel ‘16
Ci provo, come sempre : Rehmann, no, forse Wieser …..
…… no te sa gnente …. Studia !
Lo sto facendo ora.
Per il rispetto , per la memoria. E per amore.

‘notte Mauro

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P. S.     Qualche anno fa Fausto fu invitato alla festa de l’Unità di Sospirolo.
Il tema era : Scuola ed Educazione
Lo presentava Matteo, che fece un’introduzione memorabile, partendo da un discorso sulla scuola di Enrico Berlinguer ed arrivando alla Rarahil Memorial School, quindi al nostro Progetto.
Senza mancare l’argomento Montagna. Matteo e Giuliano si conoscevano e si stimavano.
Ricordo che Fausto disse : cosa posso aggiungere ad un’introduzione così?
Come descrivere meglio il concetto di “ bene comune “ ?
Ecco, questo è il filo che unisce opere, luoghi e persone .
Questa la ragione per cui sentivo il dovere di farlo. E di farlo da qui.

 

 

 

 

Un commento

  1. Marisa De Lazzer · · Rispondi

    Mauro caro! sto piangendo con il cuore gonfio di gioia per la ricchezza di sentimento di umanità e di intelligenza che hai trasfuso con le tue parole?grazie è nelle foto leggo la forza e la bellezza della vita nelle persone e nei luoghi che quelle persone hanno cercato ed amato?c.,e anche una pagina del vangelo?bravo Mauro tua cugina Marisa

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